P. Franko Laudani, missionario Comboniano, a servizio dei Pigmei nella diocesi di WAMBA - RDCongo

Benvenuti a questo nuovo BLOG : spero di riuscirvi ... e aspetto i vostri interventi.
Saluti
P. Franko

domenica 12 dicembre 2010

Una lettera per Natale

Carissimi Amici e Benefattori, BUON NATALE a tutti voi e alle vostre famiglie.

Il Signore che viene vi porti la Pace nelle vostre famiglie e la gioia del vivere insieme. Egli non ha voluto restarsene solo nel suo Regno, ma è venuto a condividere con noi, facendosi uno di noi, nostro Fratello. Questo rappresenta la gioia dei poveri: anche con poco, condiviso insieme, si può dare speranza e gioia. Molte volte ci si trova in situazioni senza soluzione o prospettive: il fatto di “stare accanto” al fratello, almeno questo ci consola e ci fa rivolgere lo sguardo e il cuore a Dio!

Mi è capitato ultimamente di dire una Messa in un villaggio dove la gente ha creato una “nuova” scuola. Ma che pena al vedere le aule mal costruite, senza banchi (= tronchi d’albero) per sedersi o scrivere, senza i muri di fango … i maestri non diplomati e disimpegnati … Ho detto in chiesa: ma che colpa hanno fatto questi bambini per essere abbandonati senza scuola, come antilopi o scimmie nella foresta ?! Certo lo Stato vi ha imbrogliato dicendovi che dalla prima alla terza elementare la scuola è gratuita: senza darvi “niente”! ma vi fa pagare le tasse dalla 4.a alla 6.a, senza poi pagare gl’insegnanti. Ma voi genitori, perché avete abbandonato anche voi i vostri figli ? appena un po’ d’impegno e solidarietà almeno per la costruzione delle aule; nelle nostre classi per i pigmei, se i genitori non costruiscono le aule, non incominciamo l’anno scolastico. Così è la situazione.

Inoltre al Nord e all’Est continuano carneficine e banditismo, ma senza intervento efficace; … si preparano le elezioni ( x nov. 2011), ma non spicca nessuna “guida” che dia fiducia o che possa preoccuparsi del bene comune. Anche noi come Chiesa, manchiamo di gente formata a questo livello. Mi sembra di rivivere anche qui la situazione che si vive in Italia oggi.

Ma possiamo dare almeno una speranza a questi poveri ? Lo ripeto a me stesso quando predico: la ragione valida è solo quella di risollevare il povero dalla sfiducia e rimetterlo in piedi nel suo impegno, anche se con piccoli barlumi di riuscita. Lottare insieme, soffrire insieme, ci può dare speranza. Un credente scriveva: Cristo non ci aiuta tanto con la sua Onnipotenza, quanto piuttosto in virtù della sua sofferenza. Almeno abbiamo fatto insieme quello che potevamo! Che il Signore ci sostenga nel nostro servizio.

Ancora una volta un grazie a tutti voi per gli aiuti che continuate a inviarci. P. Giustino spero possa riuscire fra breve a venirvi a trovare; ha parecchie difficoltà a mandare avanti specialmente la scuola per i pigmei in tutta la Diocesi (= il grosso peso dei salari agli insegnanti, non pagati dallo Stato). Noi tutti confidiamo nella vostra condivisione coi più poveri, a sostegno del nostro servizio sul posto.

AUGURI per un Santo NATALE nel Signore e Buon inizio del NUOVO ANNO 2011, colmo della bontà misericordiosa del nostro Dio.

Un abbraccio a ciascuno di voi,

Mungbere Natale 11-12-2010

P. Franko Laudani, comboniano

martedì 28 settembre 2010

Rapporto safari: da Mungbere il 27 settembre

Carissimi,
eccovi un piccolo resoconto dei primi due Safari nella parrocchia di Mungbere dopo 12 anni di assenza.
Sono entrato per due settimane sulla strada “peggiore” della parrocchia: il problema principale logistico sono i tunnel di bambù da ambedue i lati e i ponti. Quanto ai primi, i pigmei in particolare hanno disboscato magnificamente meglio che per un capo di collettività locale! I primi 15 km hanno buche e fango, eredità lasciata dai camion della piantagione di Tondi: un affare di 35 anni fa (la piantagione non esiste più), mai riparato, perché questa gente è abbandonata a se stessa; esiste solo per le tasse e lo sfruttamento da parte delle autorità. Del resto la gente restava meravigliata di vedere una macchina passare per la loro strada (dopo 12 anni!). Per i ponti invece ho dovuto penare: avevano riparato qualcosa alla maniera loro (passano solo bici e qualche moto), lavoro fatto dai pigmei. Appena arrivato io, ecco che i tronchi cedono o si aprono. Sull’ultimo ponte abbiamo lavorato tre giorni per rimpiazzare bene i tronchi e poter passare: la macchina era paurosamente piegata da rovesciarsi in acqua. Abbiamo dovuto costruire un muro sotto le ruote per poterne uscire indenni, grazie a Dio. Al ritorno per i 35 km ho impiegato soltanto (!) 4 ore, col tempo impiegato ad uscire da un ponte dove si era rotto un tronco passando e per infilarmi sotto un albero buttato dal vento sulla strada la sera precedente. Rally e corse organizzate in EU non trovano paragoni sul nostro territorio!

L’incontro con la gente e con i pigmei: soltanto meraviglioso, nella loro semplicità e povertà. Un’accoglienza da commuovere. Raramente ho mangiato “mbinzu” (= bruchi) a Maboma, ma come li ho gustati a Dimba mai sperimentato. Qui abbiamo messo su una classe ORA 1 per i più piccoli. A Enzia abbiamo trovato un grosso problema: una mamma pigmea è sotto cura di un “ngangankisi” (medico tradizionale) ed è quasi in fin di vita. Ci mettiamo d’accordo per portarla al nostro ospedale Anoalite di Mungbere, ma il fattucchiere chiede di essere pagato e di fare le sue ultime abluzioni sull’ammalata. “Vedi, padre, i “-filili- (fischietti magici del malocchio), che ho tirato fuori dal suo corpo ? io sono un vero medico”, e mi mostra un documento firmato dalle autorità. Alle analisi fatte all’ospedale, la mamma è stata trovata con un’ “anemia tossica” dovuta ai trucchi somministrati da quel fattucchiere – e ancora dopo due trasfusioni fa difficoltà a riprendersi. Mi dicono che più avanti c’è un altro pigmeo grave e un bebè a cui è morta la mamma (moglie del pigmeo malato)! Qui i guai si assommano, non c’è mai un problema senza “annessi”! Il viaggio della prima settimana è un ritorno da “ambulanza” di pronto soccorso. Il bebè ( è una bambina di 2 settimane) nell’incubatrice ora va bene, e anche il papà migliora: vedremo come trovare una nuova “mamma” che la allevi/educhi!

Che dire sulla scuola ? su 35 km non esiste una scuola e c’è solo un dispensario senza medicine. Lo Stato chiede tasse ai genitori per la scuola, ma non dà nessun aiuto, perché “non riconosciute” (chi accetta per un salario di fame e insicuro di entrare su quella strada?). Tutto pesa sui genitori, che, qui effettivamente, mancano di liquidità perché non c’è alcun commercio. Come vendere le banane, da trasportare per 20-30 km sulla schiena ? I soldi da sborsare non sono soltanto per il maestro che insegna (senza essere pagato dallo stato) ai bambini, ma “per lo stato” : niente resta a servizio della scuola. Per questo nessuno si mette al lavoro per rifare/riparare le aule scolastiche … e i bambini restano sulla strada – da un mese senza lezioni. Un popolo emarginato, sfruttato e “senza speranza”. Lo Stato si scarica dei suoi impegni e lascia la gente nella miseria senza pietà. Mi sembra di essere nell’”Italia di oggi” con la scuola: questa gente (gli statali) imparano “bene” da noi “evoluti”, perché a tutti loro serve una classe di “ignoranti e di servi della gleba!” Il nostro impegno è difficile e rischioso. Difficile, perché troviamo persone scoraggiate e impotenti a rimediare: il nostro “Vangelo ai poveri” non può diventare rivoluzione armata, sarebbe un’ecatombe proprio per i poveri (ne abbiamo avuto esperienza per dodici anni). Rischioso: perché fai ombra al “potere” e manchiamo di leaders locali, “disposti” a organizzare la popolazione. Le risorse locali enormi, restano nelle mani di pochi e vanno all’estero. Niente è “Made in RDCongo” per il bene del Paese. La soluzione non è soltanto locale: c’è un mondo che strozza il povero; le Nazioni emergenti in Africa hanno “dominatori” per capi e non “promotori” di benessere, inoltre sono “manipolati” a livello internazionale da altri “poteri”. Per quanto tempo ancora ? In EU come qui in Africa si impone un cambiamento di mentalità non governata dagli interessi economici, come se fossimo solo creature (?!) da nutrire bene … e assicurate, ma gente capace di DONO gratuito, per “un mondo di tutti”, per una felicità “comune”. Ditemi un po’ chi ci potrà dare i “princìpi” guida per questa meta, da impegnarci a creare “qui”, come anticipo e segno della “vera” felicità in Dio.
Perdonatemi la predica. Ma è solo questo il motivo per restare tra i poveri: dare loro una speranza che “insieme” possiamo, anche se nel nostro “poco”, dare felicità a chi soffre e motivare la sua e nostra condivisione. Alla prossima puntata.
Ancora sono in via di conoscenza di ciò che è stato fatto. Vedremo dopo Natale, quale impegno riusciremo a programmare per una continuità di sviluppo e di annuncio del Vangelo tra i pigmei di Mungbere. Resta in progetto pure di ragguagliarvi dell’andamento del Collegio-CAMPUS BAKANJA.
Intanto grazie a tutti voi. Il Signore ci protegga.
A voi, vostro
p. Franko

sabato 11 settembre 2010

Sono a MUNGBERE

Carissimi Amici,
eccoci oggi a 45 anni del mio primo impegno missionario presso i Comboniani. Non ho nessun rimpianto. La missione è la mia vocazione e riempie la mia vita, anche se qui a Mungbere, che è stato il mio primo amore (vi sono arrivato il 3 gen.’73), mi ci ritrovo un po’ limitato. Viviamo in isolamento: in macchina potrò fare 20 km a destra e a sinistra, per incontrare pochi pigmei; la maggior parte di loro si trova in foresta, che non è raggiungibile in macchina, benché ci sia la strada. S’impone la necessità di riparare una trentina di grandi buche e qualche ponte in tronchi d’albero, per rendermi possibile viaggiare in macchina, dato che la mia schiena operata non mi permette più di viaggiare in moto. Non si può fare una pastorale tra i pigmei per telegrafo o radio: bisogna incontrare la gente personalmente. Certo ci sono degli aiutanti (Basaleli ya Bambote ) per questo servizio … ma la corrente a lunga distanza non arriva più con la stessa potenza! Confidiamo nel Signore che farà crescere, ciò che semineremo; e ci libererà la “strada” anche materialmente per poter “vivere con i pigmei” come vicino e fratello.
(primo progetto: strada).

Il 26/08/10 sono arrivato in aereo (un piccolo volante: noi 2 passeggeri e i due piloti + 400 kg di medicine per l’ospedale) sulla pista di Mungbere. Come una volta una massa di gente si riversava sulla strada per vedere il treno che arrivava (Mungbere è detta “nsuka na rail”= fine della ferrovia – che ora non esiste più !), così adesso, appena sentito il rumore dell’aereo, si riversa ai lati della piccola pista per vedere lo spettacolo. Una macchina della missione ci aspetta, e evidentemente gli agenti dell’immigrazione. Ti si scalda il cuore mettendo i piedi a terra: finalmente a casa! Ma poi ti si stringe vedendo la povertà di coloro, grandi e piccoli, che vengono ad abbracciarti col sorriso sulle labbra. Siamo contenti che tu sia tornato e resterai tra di noi.
Ancora prima che il Provinciale, con cui ho viaggiato, abbia detto l’ultima parola sul mio cambiamento di sede, da Maboma a Mungbere, il tam-tam della foresta ha già comunicato che “Franko resta a Mungbere”. I Pigmei ne sono contenti. Quanti mi hanno succeduto nell’impegno (dal 1998 avevo lasciato M’bere per passare a Wamba) hanno continuato un buon lavoro: tanti pigmei lavorano alla missione, altre costruzioni si sono aggiunte … un’organizzazione “industriale” serrata, guida ogni attività …. Mi sento un po’ confuso, rispetto al mio modo di fare, quasi alla maniera dei pigmei: un giorno dopo l’altro! Trovo un ingranaggio che ti costringe a tirare o a spingere senza sosta. Non è che a Wamba, come responsabile diocesano dei pigmei e in un territorio grande tre volta la Sicilia! non fossi abituato a questi giri forzati, per i quali si faceva il programma al Signore, dicendo: ”in questi mesi proibito ammalarsi!”; non per niente mi avevano appiccicato il nome di “rambo!”. Ma adesso si sono calmati i “furori” ed un Altro ti fa i programmi; sia fatta la sua volontà.

Intanto in questi giorni sono passati da M’bere i giovani studenti della scuola Secondaria di Bayenga: a frotte. Un primo gruppo di 14, poi un solitario, infine altri sette alunni ritardatari. Taluni hanno fatto già 150 km a piedi fino a M’bere, e ne restano loro ancora altri 140 km per Bayenga; gli abbiamo dato uno strappo in macchina fin dove si poteva arrivare (15 km appena verso Maboma) - era soltanto per incoraggiamento! Non so chi in Italia sia capace di “cimentarsi così!” per andare a scuola.


Due finalisti pigmei diplomati: un giovane (EKAKA) vuole continuare gli studi (Diritto-Giurisprudenza) all’UNIVERSITÀ; una ragazza (CHANTAL) vuole affrontare l’ITM (corso superiore per infermieri-e). Il primo a Kisangani, l’altra a Pawa. Come fare senza le risorse economiche di sostegno ?
Vorrei lanciare a voi l’iniziativa di ADOZIONE per questi due “universitari”: non sono presso di me. Dovranno frequentare e abitare in città (Kisangani-Isiro-Butembo o Pawa), molto lontani dai loro villaggi. Occorre vestirli, nutrirli e sostenere le tasse/libri scolastici etc e l’abitazione. Pressappoco 200 $ al mese e 600 $ di tasse annuali, più il viaggio; dunque un totale di circa 3.000€ per un anno per il giovane che va a Kisangani e 2.000€ per la ragazza a Pawa (250$ e 180$ mensili).

- (secondo progetto: università per i pigmei) - Questi giovani sono i frutti di 25 anni di lavoro, non possiamo lasciarli a metà strada ! Confido nella vostra generosità. Subito dopo, ecco arrivare i bambini pigmei del Collegio Bakanja di Mungbere (“Campus Bakanja”): un gruppetto frequenta una nuova scuola elementare (E.P.Comboni) creata in alternativa alla Scuola Pubblica, che non funziona più (salari minimi e in ritardo, sfruttamento dei bambini con il lavoro dei campi e altro, poco impegno nell’insegnamento). L’altro gruppo più numeroso frequenta la scuola elementare Bakanja creata per i pigmei (ma frequentata da pigmei e bantu, per abituarli fin da piccoli alla fratellanza e al rispetto reciproco). In tutto sono 57 alunni pigmei interni, ma in parrocchia, con le classi in foresta, arriviamo a oltre 350 alunni pigmei in 16 classi. Senz’altro negli anni prossimi, aumenteremo il numero degli alunni pigmei interni, perché per il momento non mi soddisfa il risultato dell’inizio anno (2010/11) con appena 2 in sesta, 6 in quinta e 4 in quarta; gli altri sono in terza e seconda elementare. Troppo pochi come avanzamento ! bisogna stare di più accanto a loro per accompagnarli, direi, in massa, alla riuscita, almeno per il certificato delle Elementari. Mentre prima agli inizi di quest’attività tra i pigmei, per recuperarli, avevamo dei ragazzi e ragazze “grandi “ in seconda e terza, ora anche in sesta sono ancora “piccoli”! perché i genitori pigmei hanno preso coscienza dell’importanza della scuola. A volte quel che manca è la disciplina e la perseveranza … ma terremo presente quest’aspetto per accrescere i risultati e la formazione. Credo che questo sia possibile.

(terzo progetto: adozioni di un alunno al Campus Bakanja, 20€ al mese). La parrocchia di Mungbere è cresciuta, non solo in abitanti, ma anche come qualità d’impegno cristiano: alla prima messa che vi ho celebrato - durante la settimana -, c’erano un centinaio di catechisti in sessione per dieci giorni e almeno 400 fedeli, e alla comunione non meno di duecento persone! Ti si apre il cuore. Grazie ad una famiglia di Monreale (PA) che con il suo aiuto ci ha permesso di poter allargare la chiesa. La situazione “disperata” del Paese non è in grado di spegnere la “speranza” in COLUI CHE “ha vinto il mondo!”.
E’ questo che ci sostiene a continuare il nostro impegno missionario tra i più poveri.
Vi ringraziamo della vostra condivisione e solidarietà perché possiamo rafforzare questa “speranza” nei poveri.

Vostro p. Franko

venerdì 16 luglio 2010

PIGMEI del Congo in cammino: In attesa di ripartire ....

http://franko-pigmeidelcongoincammino.blogspot.com/

In attesa di ripartire ....

30/06/2010 = 42 anni di Servizio sacerdotale,
32 trascorsi nella Rep. Dem.Congo
di cui 20 anni tra i PIGMEI.
Mi ritrovo a Bvilla (CT), grazie a Dio non ancora “rottamato”! Grazie agli espedienti “moderni” ho potuto trovare qualche soluzione, anche se con la premessa: “precauzione!”, non più spavalderie. Forse è la situazione più evangelica che ci voleva, per rendersi più “disponibili” ed essere capaci di “far lavorare di più gli altri” senza troppo protagonismo !

L’ortopedico mi diceva che ha trovato la cartilagine del ginocchio un po’ “usata”, ed io ho commentato: “certo, dopo otto mesi di trascuratezza dall’incidente!” (non grave!); e lui ad aggiungere: “e gli altri 68 anni di usura dove li mette ?!” Questa è la realtà, ma non si poteva accettare l’idea di “faccia amicizia con la sua schiena” e rinunziare a “ripartire” per la Missione in Africa!
Ringrazio i medici per i loro interventi (tre ne ho subiti in due mesi: schiena, cataratta e ginocchio); ringrazio il Signore perché “non sono come altri” (che ho potuto incontrare in sofferenze ben più serie negli ospedali !) e perché tutto è andato bene. Spero di poter prestare ancora il mio servizio in Congo, specialmente tra i Pigmei, per portare a una maggiore presa di coscienza e sviluppo, questi fratelli più emarginati e dare loro la chiave di Volta per il loro avanzamento duraturo e pieno: Cristo Gesù!

In questa stessa data, il Congo festeggia il Giubileo (50 anni) di Indipendenza (dalla Colonia belga!). I vescovi ammoniscono i capi di Stato e tutta la popolazione ad impegnarsi per costruire un “Congo più bello di prima” nella giustizia, solidarietà, pace e rispetto etnico, e denunciano le ingerenze “predative” esterne (il neocolonialismo globale odierno!).

Sollecitano l’impegno fondamentale dello Stato per la SCUOLA, per permettere la “crescita” dei giovani congolesi che rappresentano le speranze di un Avvenire migliore. Molte sono ancora le difficoltà in questo paese straricco, ma ridotto alla “sopravvivenza” a livello di popolazione, senza “fari” che possano indicare il cammino da seguire o leaders capaci di ricercare il Bene Comune del popolo tutto. In più, certe zone restano ancora sotto minaccia di “guerra” incontrollabile ! Speriamo di poter svolgere il nostro compito, affidatoci da Gesù, di essere “sale”, che darà sapore a questa realtà a volte senza senso.

I miei PROGRAMMI ? - Riposarmi e Recuperare /Riabilitare - non voglio ritornare in Congo “stanco” come dopo ogni vacanza! Questa volta il mio passaggio in Italia “non è stata una vacanza!” Se lo potrò, andrò a trovare qualcuno di voi, senza forzare in viaggi che non posso per ora sostenere: grazie della vostra comprensione.
La previsione è che - per il 20/08 lascio Bvilla per Verona, e il 25/08 dovrei partire da VENEZIA-Amsterdam-KAMPALA, e il 27/28 con un piccolo aereo arrivare a MUNGBERE (in Congo).

Chi può e vuole contattarmi prima, avete qui il mio telefono: < 338-8072781 + 095-984426 > e il mio e-mail: < frankolaudani@yahoo.fr > Grazie di ogni contatto. Certo, dal Congo le nostre comunicazioni si diraderanno un po’: abbiate pazienza, ma state sicuri che vi ricorderò al Signore e vi ringrazio fin d’ora di ogni vostro aiuto per il mio apostolato tra i Pigmei. La mia attività tra di loro continuerà, anche se si prevedono riprogrammazioni per gennaio/11; per noi questo impegno è prioritario.

Vogliate scusarmi se durante questo tempo avrò dimenticato di rispondere a qualcuno a causa delle mie “distrazioni” obbligate e i miei movimenti su e giù per l’Italia. Grazie di tutti gli aiuti ricevuti. A tutti auguro buone e serene vacanze, per rinforzare i vincoli familiari e di amicizia e riprendere quelle forze che devono sostenere il nostro impegno cristiano, personale e sociale, ovunque e in ogni tempo.

Siate lieti nel Signore!.
Un caro saluto, vs p. Francesco Laudani, comboniano.


Per offerte: (deducibili) – CCP 28394377 -
Oppure con Bonifico: Banca Etica: IT 68 V 05018 12101 000000512250
P. Franko LAUDANI Comboniano, intestato a: Missionari Comboniani – Mondo Aperto ONLUS - Vicolo Pozzo 1 - 37129 VERONA (Cod.fiscale 93138170233 se richiesto )
- Causale : PIGMEI CONGO – sempre -

E-Mail: < frankolaudani@yahoo.fr > Tel- 00243- 997795360 (in RDCongo) – difficile - meglio con un e-mail – grazie –
SITO: < www.afriquespoir.com/pygmeeswamba/ > -
blog : < http://franko-pigmeidelcongoincammino.blogspot.com/ >