P. Franko Laudani, missionario Comboniano, a servizio dei Pigmei nella diocesi di WAMBA - RDCongo

Benvenuti a questo nuovo BLOG : spero di riuscirvi ... e aspetto i vostri interventi.
Saluti
P. Franko

sabato 11 settembre 2010

Sono a MUNGBERE

Carissimi Amici,
eccoci oggi a 45 anni del mio primo impegno missionario presso i Comboniani. Non ho nessun rimpianto. La missione è la mia vocazione e riempie la mia vita, anche se qui a Mungbere, che è stato il mio primo amore (vi sono arrivato il 3 gen.’73), mi ci ritrovo un po’ limitato. Viviamo in isolamento: in macchina potrò fare 20 km a destra e a sinistra, per incontrare pochi pigmei; la maggior parte di loro si trova in foresta, che non è raggiungibile in macchina, benché ci sia la strada. S’impone la necessità di riparare una trentina di grandi buche e qualche ponte in tronchi d’albero, per rendermi possibile viaggiare in macchina, dato che la mia schiena operata non mi permette più di viaggiare in moto. Non si può fare una pastorale tra i pigmei per telegrafo o radio: bisogna incontrare la gente personalmente. Certo ci sono degli aiutanti (Basaleli ya Bambote ) per questo servizio … ma la corrente a lunga distanza non arriva più con la stessa potenza! Confidiamo nel Signore che farà crescere, ciò che semineremo; e ci libererà la “strada” anche materialmente per poter “vivere con i pigmei” come vicino e fratello.
(primo progetto: strada).

Il 26/08/10 sono arrivato in aereo (un piccolo volante: noi 2 passeggeri e i due piloti + 400 kg di medicine per l’ospedale) sulla pista di Mungbere. Come una volta una massa di gente si riversava sulla strada per vedere il treno che arrivava (Mungbere è detta “nsuka na rail”= fine della ferrovia – che ora non esiste più !), così adesso, appena sentito il rumore dell’aereo, si riversa ai lati della piccola pista per vedere lo spettacolo. Una macchina della missione ci aspetta, e evidentemente gli agenti dell’immigrazione. Ti si scalda il cuore mettendo i piedi a terra: finalmente a casa! Ma poi ti si stringe vedendo la povertà di coloro, grandi e piccoli, che vengono ad abbracciarti col sorriso sulle labbra. Siamo contenti che tu sia tornato e resterai tra di noi.
Ancora prima che il Provinciale, con cui ho viaggiato, abbia detto l’ultima parola sul mio cambiamento di sede, da Maboma a Mungbere, il tam-tam della foresta ha già comunicato che “Franko resta a Mungbere”. I Pigmei ne sono contenti. Quanti mi hanno succeduto nell’impegno (dal 1998 avevo lasciato M’bere per passare a Wamba) hanno continuato un buon lavoro: tanti pigmei lavorano alla missione, altre costruzioni si sono aggiunte … un’organizzazione “industriale” serrata, guida ogni attività …. Mi sento un po’ confuso, rispetto al mio modo di fare, quasi alla maniera dei pigmei: un giorno dopo l’altro! Trovo un ingranaggio che ti costringe a tirare o a spingere senza sosta. Non è che a Wamba, come responsabile diocesano dei pigmei e in un territorio grande tre volta la Sicilia! non fossi abituato a questi giri forzati, per i quali si faceva il programma al Signore, dicendo: ”in questi mesi proibito ammalarsi!”; non per niente mi avevano appiccicato il nome di “rambo!”. Ma adesso si sono calmati i “furori” ed un Altro ti fa i programmi; sia fatta la sua volontà.

Intanto in questi giorni sono passati da M’bere i giovani studenti della scuola Secondaria di Bayenga: a frotte. Un primo gruppo di 14, poi un solitario, infine altri sette alunni ritardatari. Taluni hanno fatto già 150 km a piedi fino a M’bere, e ne restano loro ancora altri 140 km per Bayenga; gli abbiamo dato uno strappo in macchina fin dove si poteva arrivare (15 km appena verso Maboma) - era soltanto per incoraggiamento! Non so chi in Italia sia capace di “cimentarsi così!” per andare a scuola.


Due finalisti pigmei diplomati: un giovane (EKAKA) vuole continuare gli studi (Diritto-Giurisprudenza) all’UNIVERSITÀ; una ragazza (CHANTAL) vuole affrontare l’ITM (corso superiore per infermieri-e). Il primo a Kisangani, l’altra a Pawa. Come fare senza le risorse economiche di sostegno ?
Vorrei lanciare a voi l’iniziativa di ADOZIONE per questi due “universitari”: non sono presso di me. Dovranno frequentare e abitare in città (Kisangani-Isiro-Butembo o Pawa), molto lontani dai loro villaggi. Occorre vestirli, nutrirli e sostenere le tasse/libri scolastici etc e l’abitazione. Pressappoco 200 $ al mese e 600 $ di tasse annuali, più il viaggio; dunque un totale di circa 3.000€ per un anno per il giovane che va a Kisangani e 2.000€ per la ragazza a Pawa (250$ e 180$ mensili).

- (secondo progetto: università per i pigmei) - Questi giovani sono i frutti di 25 anni di lavoro, non possiamo lasciarli a metà strada ! Confido nella vostra generosità. Subito dopo, ecco arrivare i bambini pigmei del Collegio Bakanja di Mungbere (“Campus Bakanja”): un gruppetto frequenta una nuova scuola elementare (E.P.Comboni) creata in alternativa alla Scuola Pubblica, che non funziona più (salari minimi e in ritardo, sfruttamento dei bambini con il lavoro dei campi e altro, poco impegno nell’insegnamento). L’altro gruppo più numeroso frequenta la scuola elementare Bakanja creata per i pigmei (ma frequentata da pigmei e bantu, per abituarli fin da piccoli alla fratellanza e al rispetto reciproco). In tutto sono 57 alunni pigmei interni, ma in parrocchia, con le classi in foresta, arriviamo a oltre 350 alunni pigmei in 16 classi. Senz’altro negli anni prossimi, aumenteremo il numero degli alunni pigmei interni, perché per il momento non mi soddisfa il risultato dell’inizio anno (2010/11) con appena 2 in sesta, 6 in quinta e 4 in quarta; gli altri sono in terza e seconda elementare. Troppo pochi come avanzamento ! bisogna stare di più accanto a loro per accompagnarli, direi, in massa, alla riuscita, almeno per il certificato delle Elementari. Mentre prima agli inizi di quest’attività tra i pigmei, per recuperarli, avevamo dei ragazzi e ragazze “grandi “ in seconda e terza, ora anche in sesta sono ancora “piccoli”! perché i genitori pigmei hanno preso coscienza dell’importanza della scuola. A volte quel che manca è la disciplina e la perseveranza … ma terremo presente quest’aspetto per accrescere i risultati e la formazione. Credo che questo sia possibile.

(terzo progetto: adozioni di un alunno al Campus Bakanja, 20€ al mese). La parrocchia di Mungbere è cresciuta, non solo in abitanti, ma anche come qualità d’impegno cristiano: alla prima messa che vi ho celebrato - durante la settimana -, c’erano un centinaio di catechisti in sessione per dieci giorni e almeno 400 fedeli, e alla comunione non meno di duecento persone! Ti si apre il cuore. Grazie ad una famiglia di Monreale (PA) che con il suo aiuto ci ha permesso di poter allargare la chiesa. La situazione “disperata” del Paese non è in grado di spegnere la “speranza” in COLUI CHE “ha vinto il mondo!”.
E’ questo che ci sostiene a continuare il nostro impegno missionario tra i più poveri.
Vi ringraziamo della vostra condivisione e solidarietà perché possiamo rafforzare questa “speranza” nei poveri.

Vostro p. Franko

3 commenti:

  1. Siamo riusciti a pubblicare la notizia e quindi a far vivere il blog. Ora attendiamo i commenti degli amici e simpatizzanti
    Gianluigi

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  2. UN SALUTO DOMENICALE A TUTTI...PASSATE VOCE IL BLOK FUNZIONA!
    GIANLUIGI

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  3. Carissimo gianluigi, grazie infinite: tu e il tuo genero siete dei "maghi"!
    Comunicherò il link ai miei amici.
    La settimana prossima entro in foresta e dunque ridirò le mie impressioni dopo dodici anni che ho lasciato M'bere. A risentirci. Ciao F.ko

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